Alle sette di sera il sole ancora non accenna a tramontare. Fa un caldo infernale e segnalo col braccio di far portare un po’ d’acqua al cane accucciato ai miei piedi. Mi slaccio la cravatta, avverto il sudore che scende in rivoli lungo la mia schiena e mi prudono le mani mentre guardo incedere la ragazza del bar con un’andatura da modella. Alle sette di sera, con questo caldo infernale, lei avanza pestando il terreno sopra dei tacco nove come se ballasse. Quando è a un passo da me si accovaccia, la gonna si accorcia scoprendo ginocchia perfette lì, proprio davanti alla sua scollatura. Dice: “Bello lui, bello”, in un sussurro. Poi, sarà per chiedermi come si chiama il mio mastino, fanno tutte così, spalanca la frangia di ciglia nerissime, scoprendo due autentiche gocce di cielo. “Mio Dio”, penso, e forse inizia a germogliare in me una fantasticheria, ma subito tutto precipita: lui, l’intruso ingordo, il saputello, il meschino. Quello che realizza prima di me ogni cosa e mi batte sul tempo. Il mio sesto dito, quello che cerco di camuffare, racchiudendolo tra indice e medio. Un’antenna che scopre e denuncia, si raddrizza in un lampo e segnala. Ora è puntato su Lisa. C’è scritto sulla camicetta d’ordinanza, si chiama così la cameriera che lo guarda atterrita. Un po’ troppo. Mi costringe a osservarlo, anche perché lui stesso si è curvato all’indietro, e fa male. Mentre gli occhi di Lisa si sgranano in preda al terrore, il mastino emette un borbottio che si perde in uno stridore di freni. Vicinissimo. Faccio male a snobbare il mio sesto. Così lui snobba me. Ma che può mai cavarne una Lisa dagli occhi di cielo dei segnali di quello sbruffone. Dovevo farlo io, ma mi ero distratto. Gli avessi dato retta, alle sette di sera di questo giorno infernale avrei avuta salva la pelle.
“I 7 sensi” : testi di Francesca Perinelli
Illustrazioni di Davide Lorenzon CRT2
Progetto I magnifici 7
sai che non ho mica capito, stavolta…? chiedere di spiegare mi fa brutto, però rimango con un grande punto interrogativo
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Ma no, è giusto così, siamo tra pari e possiamo dirci le cose senza inutili pudori! 😀 Si tratta di un post deilberatamente allusivo, in cui il sesto senso è rappresentato come un sesto dito -ci sono davvero persone che ne sono dotate- e qui si attiva in maniera quasi imbarazzante, non a segnalare l’incalzante esaltazione erotica ma un pericolo al quale il protagonista non scampa, finendo a raccontare i fatti dopo il loro esito fatale.
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sì, sì, questa parte l’avevo capita (e, come sempre, un complimento al modo in cui hai scritto). quello che mi era sfuggito è proprio la dinamica dell’evento, la modalità dell’esito fatale: quindi, ho capito giusto che lui è seduto a un tavolino all’aperto di un bar e una macchina sbanda e lo stira? sennò la parte che non ho capito è proprio questa… 🙂
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…Lo sbanda, lo stira ma non lo annienta: lui ricompare dall’altra parte del post e scrive questa storia col sesto dito intinto nel sangue ancora fresco sul piano del tavolino rovesciato, quindi si dissolve per l’eternità. Tra l’altro la ragazza adotta il cane, lo chiama Billy e trascorre con lui una manciata di anni felici. Grazie ancora per la tua richiesta di chiarimento, questi commenti mi sono molto utili. 🙂
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ma la postfazione è fondamentale! il senso dell’eternità sta tutto in quella domanda… “è il cane che si chiama come un mobile IKEA o viceversa?” 😉 grazie a te!
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Ebbene sì, è proprio il prologo del battesimo della celebre libreria, la fanciulla di lì a poco si diplomò in design e…
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È il momento dei racconti irrisolti, pare 🙂
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Ahahah 😀
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Molto bello.
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Mi fa piacere ti sia piaciuto.
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Bel ritmo 🙂
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Un sesto piuttosto anomalo
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Al di là dell’esagerazione narrativa, il senso in questione forse è più comune di quanto si pensi. Consideriamo tutte le volte in cui siamo distratti da tante sollecitazioni e non riusciamo ad ascoltare i semplici segnali che l’istinto non ci fa mai mancare.
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Sì, è vero. Purtroppo però siamo stati educati a soffocare questo senso e a non ascoltarlo. Peccato
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Restando sul terreno del racconto, possiamo aggrapparci al detto “finché c’è vita…”; penso che ci sia sempre tempo per recuperare stili di vita più adatti e sani, bisogna solo volerlo.
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Guarda, c’è una breve riflessione di quel parolaio magico che è Bergonzoni che secondo me rende in maniera perfetta il senso di questo che scrivi. La raccontai ai tempi della campagna “Io leggo perché”, la trovi QUI e se scorri fino alle ore 21.50 puoi andare direttamente al punto saltando la cronistoria dell’evento
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Bene, vado a vedere al più presto. Intanto ti ringrazio!
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L’ha ribloggato su iCalamarie ha commentato:
A voi il Sesto in tutti i sensi.
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Prezioso nella tecnica e pure nella fantasia!
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Grazie! 🙂
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