Ragazzo dell’Europa
Tu che guardi verso di me
Hai visto i tori nel sonno
E hai lasciato Madrid
Stai nei miei occhi e racconti
Le sirene e gli inganni del tuo sogno che va
Tu ragazzo dell’Europa
Tu non perdi mai la strada
Tu che prendi a calci la notte
Bevi fiumi di vodka e poi ti infili i miei jeans
Tu cominci sempre qualcosa
Poi mi lasci sospesa e non parli di te
Tu ragazzo dell’Europa
Tu non pianti mai bandiera
California
In una strada, forse in una stanza
Dietro mille finestre noi guardavamo nella stessa direzione
E la storia si ferma quando i padri sono stanchi
L’odio ci passava sopra ma non ci separava
Era California, era via di là, quanto fiato nella gola per rifare la realtà
Era California, era via di là, verso cosa non sapevo, ma lo respiravo, sembrava cielo
Guardami ora e dimmi cosa vedi, non è tutto passato
Ma il sogno che interrompi non sarà più uguale
Quasi senza le stelle forse è più bello navigare
Non c’è niente di perso e che non possa continuare
Siamo noi la California, siamo noi la libertà
Pugni chiusi nelle tasche, sangue fragole e realtà
Siamo noi la California, siamo noi la libertà
Siamo noi che lo guardiamo e ci sembra ancora, ancora cielo
Gianna Nannini nasce a Siena nel 1956 (qualcuno dice nel 1954, altri nel 1957) da una famiglia benestante, proprietari tra l’altro dell’omonima pasticceria Nannini. Durante il liceo la cantante lavorava anche nell’azienda di famiglia e in un incidente perse due falangi della mano sinistra negli ingranaggi di un macchinario. Stava già studiando musica e prendendo lezioni di pianoforte ma questa menomazione non le impedì di continuare a suonare sia il piano che la chitarra.
A diciannove anni si trasferisce a Milano e a venti, nel 1976, esce il suo primo album, intitolato Gianna Nannini, dove è autrice sia dei testi che delle musiche. Gli Anni 80 sono poi quelli della sua fortuna, il successo è grandissimo e la cantante è seguita molto anche all’estero, in particolare Germania, Austria, Svizzera e Russia. Il primo video che vi propongo è il live dell’esibizione al Jazz Festival di Montreux (Svizzera) del 13 luglio 1984, dove la Nannini riunisce due delle sue canzoni più famose: Ragazzo dell’Europa del 1982 e California del 1979. Qui la Nannini ha 28 anni.
Nel 1994, all’età di 38 anni, si laurea con lode alla Facoltà di Lettere dell’Università di Siena con una tesi intitolata Il corpo nella voce, uno studio sulla relazione tra corpo, gestualità e canto, esplorando in particolare questo collegamento in Janis Joplin, nelle donne della tammuriata e in quelle del Nepal. Nel frattempo prosegue la sua carriera che non vede mai momenti negativi, sempre molto amata e sostenuta dal suo pubblico.
«Io sono cresciuta in campagna, nella tenuta in cui mio padre si è trasferito quando ero piccola, e ricordo che si vendemmiava assieme coi mezzadri: mi sono allevata con la cultura del vino, e sono cose che ti restano dentro. Il vino nella mia vita c’è sempre stato, fin dai tempi dei primi provini a Milano, a casa di Battisti: per esorcizzare l’ansia, bevevo un bicchiere prima di cantare. Quando ho rilevato Belriguardo ho cominciato a ricercare per poter produrre un vino di qualità, e ho iniziato ad investire in ettari di Sangiovese».
Nella seconda metà degli Anni 90 la Nannini diventa proprietaria della Certosa di Belriguardo, un edificio storico risalente al 1300 situato a 7 km da Siena e circondato da circa 75 ettari di terreno, di cui 8 coltivati a vite, cominciando così a produrre vino.
Nel 2007 pubblica l’album Pia come la canto io – un’opera lirica moderna che la Nannini aveva composto già 12 anni prima (a 39 anni), ispirata a Pia de’ Tolomei, personaggio che compare nel purgatorio della Divina Commedia di Dante Alighieri – dove la cantante interpreta tutti i personaggi.
Il 26 novembre 2010 Gianna Nannini diventa madre di Penelope. La cantante ha già più di cinquant’anni: «Ti chiamerò Penelope perché mi hai aspettata tanto prima di nascere, hai aspettato che fossi pronta». Al dibattito pubblico che si apre riguardante la sua maternità in età avanzata la Nannini risponde così: «All’improvviso tutti si sono dimenticati della libertà e del diritto che ha ciascuno di noi di fare quello che vuole, quando e con chi vuole». Per tutelare la figlia da eventualità non previste dalla legislazione italiana la cantante si è trasferita a Londra, dove ha formato una unione civile con la compagna Carla. In Inghilterra è infatti legale la stepchild adoption, un istituto giuridico che consente al figlio di essere adottato dal partner del proprio genitore (unito civilmente o sposato).
«Non ci sono leggi, in Italia, che mi garantiscano cosa succederebbe a Penelope se me ne andassi in cielo. Quindi me ne vado in Inghilterra, dove sono rispettata nei miei diritti umani di mamma».
In questo video la Nannini è ospite in Rai della trasmissione Che tempo che fa e si esibisce insieme alla sua insegnante di piano in una originale versione acustica della canzone Meravigliosa creatura, scritta per lei da Mara Redeghieri nel 1995. Era il 28 marzo 2009, nessuno lo sapeva ma in quei giorni la cantante stava affrontando la sua prima gravidanza, che però non arrivò a termine. Ma mentre cantava era felicissima e dedicava le parole di questa canzone al bimbo che aveva ancora in grembo.
Meravigliosa creatura (Mara Redeghieri – 1995)
Molti mari e fiumi attraverserò
Dentro la tua terra mi ritroverai
Turbini e tempeste io cavalcherò
Volerò tra il fulmini per averti
Meravigliosa creatura sei sola al mondo
Meravigliosa paura di averti accanto
Occhi di sole mi bruciano in mezzo al cuore
Amo la vita
Meravigliosa
Luce dei miei occhi brilla su di me
Voglio mille lune per accarezzarti
Pendo dai tuoi sogni, veglio su di te
Non svegliarti, non svegliarti, non svegliarti ancora
Meravigliosa creatura sei sola al mondo
Meravigliosa paura d’averti accanto
Occhi di sole, mi tremano le parole
Amo la vita
Meravigliosa
Meravigliosa creatura un bacio lento
Meravigliosa paura d’averti accanto
All’improvviso tu scendi nel paradiso
Muoio d’amore meraviglioso
Eccola infine in un video del 21 giugno 2009 sul palco di San Siro nel concerto “Amiche per l’Abruzzo” con Laura Pausini, Fiorella Mannoia, Giorgia ed Elisa. L’incasso dell’evento venne devoluto interamente a progetti di ricostruzione a L’Aquila.
Lei e Giorgia cantano una bellissima canzone di Ferretti-Zamboni: Amandoti.
Amandoti (Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni – 1987)
Amarti m’affatica, mi svuota dentro
Qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m’affatica, mi dà malinconia
Che vuoi farci è la vita, è la vita, la mia
Amami ancora, fallo dolcemente
Un anno un mese un’ora, perdutamente
Amami ancora, fallo dolcemente
Solo per un’ora, perdutamente
Amarti mi consola le notti bianche
Qualcosa che riempie vecchie storie fumanti
Amarti mi consola, mi dà allegria
Che vuoi farci è la vita, è la vita, la mia
Amami ancora, fallo dolcemente
Solo per un’ora, perdutamente
una voce davvero particolare
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Molto particolare, tanto che da piccola non la volevano nel coro. Alla fine è stata la sua fortuna 🙂
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Una persona stupenda, l’ho conosciuta personalmente in una occasione particolare e delicata, e si è dimostrata sensibile, umana e molto generosa. Come artista, incredibile. Sul palco, dal vivo, una grande trascinatrice…. mi piace ricordare anche suo fratello, ex pilota di F1, che a seguito dell’incidente (mi pare cadde con un elicottero) perse la mano e dovette abbandonare la carriera
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Senz’altro la famiglia Nannini ha offerto ai propri figli la possiblità di realizzare i propri sogni ed entrambi hanno saputo approfittare di questa fortuna. Anche altre persone che la conoscono mi hanno testimoniato della sua sensibilità e generosità 🙂
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Adoro la Nannini. Una donna che sprigiona forza e libertà e autonomia. So che la sua famiglia ha avversato la sua carriera di cantante, non ritenendola all’altezza della loro posizione sociale. Ovviamente lei ha fatto di testa sua
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Pare che abbia avuto problemi con il padre, con il quale si è poi riconciliata a un certo punto. Certo la sua è una famiglia molto benestante e, forse, questo può averla aiutata agli inizi. Sua madre era molto felice quando Gianna Nannini è rimasta incinta: ” Lo dico alla mia mamma, che quasi non ci crede, ma ha un sorriso che mi resterà addosso per sempre: sono l’unica femmina, e un figlio dalla figlia femmina fa più piacere.”
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