Il mare continua ad essere grosso e in spiaggia è molto più fresco di quanto si possa desiderare. Ma alcuni lettori non demordono e insistono per restare nel vento a leggere con i capelli scompigliati. Questo ragazzo ha scelto un saggio che sembra interessante e che penso leggerò anch’io.
Quanto e perché è cresciuta l’altezza media della popolazione? Perché le auto elettriche non sono così risolutive quanto supponiamo? Mangiamo più pollo o più maiale, e perché? Che cos’è che rende felice la gente? Perché i vaccini sono il miglior investimento possibile? L’aspettativa di vita è arrivata al suo apice? Utilizzando dati, statistiche, studi scientifici internazionali, e spaziando tra i temi più disparati – dalla fertilità ai rifiuti, dall’alimentazione alla tecnologia, dai trasporti alla medicina – Vaclav Smil smonta certezze assodate, ribalta luoghi comuni e getta luce su aspetti meno noti della realtà. E ci invita, mescolando storia, scienza e grande arguzia, a sfidare le narrazioni più diffuse e a interrogarci su ciò che riteniamo vero in questi tempi significativi. Un libro affascinante, insolito e più che mai attuale, scritto da quello che il «Guardian» ha definito «uno dei più grandi pensatori al mondo».
Vaclav Smil (1943) è uno scienziato e analista politico ceco-canadese. È illustre professore emerito nella Facoltà dell’Ambiente presso l’Università di Manitoba a Winnipeg in Canada. I suoi interessi di ricerca interdisciplinari comprendono un’ampia area di studi energetici, ambientali, alimentari, demografici, economici, storici e di politica pubblica.
Smil è noto per essere “intensamente riservato”, evita la stampa lasciando che i suoi libri parlino da soli. All’Università di Manitoba, si è presentato solo a una riunione di facoltà (dagli anni ’80). La scuola ha accettato la sua solitudine fintanto che ha continuato a insegnare e pubblicare libri di alto livello.
È sposato, ha un figlio e vive in una casa con isolamento insolitamente spesso, coltiva parte del proprio cibo e mangia carne circa una volta alla settimana. Legge dai 60 ai 110 libri non tecnici all’anno e tiene un elenco di tutti i libri che ha letto dal 1969. Intende non avere mai un telefono cellulare.
È membro della Royal Society of Canada (Science Academy) e nel 2000 ha ricevuto l’American Association for the Advancement of Science Award for Public Understanding of Science and Technology. Nel 2010 è stato inserito dalla rivista Foreign Policy nella sua lista dei 100 migliori Global Thinkers. Nel 2013, è stato nominato dal Governatore Generale per l’Ordine del Canada. Nell’autunno del 2013, è stato EADS Distinguished Visitor presso l’ American Academy di Berlino .
È stato relatore invitato in più di 300 conferenze e workshop negli Stati Uniti, Canada, Europa, Asia e Africa, ha tenuto conferenze in molte università in Nord America , Europa e Asia orientale. Ha lavorato come consulente per Stati Uniti, Unione Europea e istituzioni internazionali.
Vaclav Smil – I numeri non mentono. Brevi storie per capire il mondo, Einaudi 2021 (pubbl. originale 2020)

Questo lo leggerò sicuramente! Metto in lista (che bello, però, il vento al mare)
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Il vento al mare non manca quasi mai 🙂
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Praticamente un Thomas Pynchon dei saggi… anche se sul titolo di questo non sono molto d’accordo. Se sei bravo, ai numeri puoi far dire quel che vuoi.
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Assolutamente sì. Verissimo. Ma l’autore, come si evince dalla sua biografia, è estremamente pignolo e cerca davvero di restare nel l’oggettività (si capisce che nel frattempo ho iniziato a leggerlo?)
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Un pochino:-).
Ma il mio problema è che io temo l’oggettività non esistere.
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…e non hai tutti i torti 🙂
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Per quanto io sia allergica ai numeri, questo libro mi sembra davvero interessante e il lettore ha un’aria vagamente famigliare 🙂
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Sarebbe davvero un caso incredibile se tu conoscessi questo lettore. Forse hai pensato che fosse mio figlio, ma il mio ha solo 13 anni e i capelli ricci… Però se davvero lo hai riconosciuto come uno dei tuoi conoscenti dimmelo che (a proposito di numeri) mi gioco subito un terno al lotto 🙂
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azz… e niente, in effetti il capello non è quello…
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Ahahah… 🙂
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Il lettore non sembra molto comodo ma è sicuramente concentrato.
L’autore non l’ho mai sentito nominare ma pare che anche lui sia stato molto concentrato sui suoi studi, sarà perché a Winnipeg non c’è proprio niente da fare? 🙂
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Mio figlio (che non è quello della foto) voleva vedere il “grande nord”… Per un attimo ho anche pensato di organizzare il viaggio. Ma poi ho visto qualche foto e ho pensato che Barcellona sarebbe stata più economica e interessante… e comunque Winnipeg non è ancora abbastanza a nord per i suoi gusti 🙂
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Barcellona è sicuramente più divertente!! 🙂
Ah sì? Gli hai chiesto tu di alzare il libro, quindi le tue vittime sanno di essere fotografate? Pensavo che fossero scatti rubati.
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Qualche anno fa avevo cominciato a rubarli. Ma in spiaggia la gente è seminuda, quindi più suscettibile. Inoltre è circondata da altra gente che guarda te che, mentre passeggi, all’improvviso ti fermi e, invece di voltarti verso il mare, consulti il telefonino girata verso di loro. Gente che ti tiene d’occhio mentre ti inoltri in mezzo agli ombrelloni e a un certo punto ti fermi e alzi il cellulare… Insomma, rubare scatti in spiaggia è molto difficile e anche molto rischioso, se ne accorgono i diretti interessati, oppure i loro vicini, che stai fotografando una persona in mutande e… i fraintendimenti possono arrivare con una certa aggressività. Perciò ho deciso che avrei sempre chiesto il permesso di scattare le foto ai lettori, chiedendo loro di restare nella posizione in cui si trovano quando li vedo, con l’accortezza di coprire il viso. In questo modo sono comunque scatti sinceri e veri, anche se non rubati. L’avevo già spiegato tempo fa che avrei seguito questo metodo, ti sei persa quel post 🙂
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P.S. il lettore era seduto con il libro sulle ginocchia. Gli ho chiesto io di tenerlo davanti al viso 🙂
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