Mercoledì mattina, ore 3

In una settimana lavorativa il mercoledì è la svolta, il divisore a metà tra il lunedì e il week end. E più le ore passano, più il futuro è week end. Il mezzogiorno di mercoledì è la cima Coppi, il discrimine tra prima e dopo, una prima meta da raggiungere al culmine della parabola settimanale per poi iniziare la discesa in agilità e raggiungere il riposo agognato. 

Una delle canzoni più belle che parlano del mercoledì (almeno, una delle più belle che io conosco) è  “Wednesday morning, 3 AM” di Paul Simon e Art Garfunkel. Questo brano del 1964 chiude il loro LP di debutto e addirittura gli dà il titolo; una chitarra e due voci che con tonalità così riconoscibili fanno tutto quello che c’è da fare, un brano semplice e malinconico come molti di quelli di Tom e Jerry, che se ti metti ad ascoltare quel che cantano spesso ti parte la depressione. 

Anche in questo frangente la storia si dipana in poche strofe, e  racconta di un ragazzo sveglio alle tre del mattino di un mercoledì ad ascoltare il respiro della sua ragazza, a guardare i suoi capelli sparsi sul cuscino rischiarati dal luccichio della Luna d’inverno.

Lei, calda e morbida accanto al nostro protagonista che scopriamo essere angosciato e con il cuore pesante. Perché lui sa che alle prime luci dell’alba dovrà andarsene, e tutti i suoi ricordi si fermeranno a questa sera.

Cosa ho fatto? Si chiede il disperato. Perché l’ho fatto?

Si scopre che ha commesso un crimine: ha rubato 25 dollari e qualche moneta d’argento da un negozio di alcolici.

La sua vita gli sembra un sogno, il crimine commesso un’illusione, un plot teatrale scritto mediocremente e recitato peggio. Eppure, mentre guarda la sua donna dormire accanto a lui, sa che purtroppo è tutto vero, e che il mattino con la sua dura realtà è soltanto a un paio d’ore da lì.

Nel testo del brano non c’è mai l’accenno al mercoledì, sappiamo il giorno e l’ora dal titolo e ci dobbiamo fidare di Simon&Garfunkel sulla scelta di questo giorno invece che un martedì qualsiasi.

Il testo completo è questo qua:

I can hear the soft breathing
of the girl that I love,
as she lies here beside me
asleep with the night,
and her hair, in a fine mist
floats on my pillow,
reflecting the glow
of the winter moonlight.

She is soft, she is warm,
but my heart remains heavy,
and I watch as her breasts
gently rise, gently fall,
for I know with the first light of dawn
I’ll be leaving,
and tonight will be
all I have left to recall.

Oh, what have I done,
why have I done it,
I’ve committed a crime,
I’ve broken the law.
For twenty-five dollars
and pieces of silver,
I held up and robbed
a hard liquor store.

My life seems unreal,
my crime an illusion,
a scene badly written
an which I must play.
Yet I know as I gaze
at my young love beside me,
the morning is just a few hours away.

Ma bando alle ciance, e ascoltiamoci questo mercoledì mattina, ore 3.


“I 7 giorni” : testi di Barney
Illustrazioni di Davide Lorenzon CRT2
Progetto I magnifici 7