Per molti di noi, la vita moderna è una corsa sfrenata in cui tentiamo di soffocare i sentimenti cupi che incombono sulla nostra esistenza. Per bloccare l’emergere di questi livelli nascosti d’esperienza ci lasciamo prendere dalla violenza, dal sesso e dai mass media; diventiamo schiavi dell’alcol, delle droghe e del potere; lottiamo in modo compulsivo, in cerca di affetti, di successo e di controllo. Tutto questo, secondo gli autori, è riconducibile alla ferita originaria – un cupo spettro d’isolamento, d’abbandono e alienazione che tormenta l’esistenza umana.
Questa prima ferita è il risultato di una violazione che tutti subiamo, ad iniziare dalla prima infanzia e attraverso l’intera esistenza. Siamo trattati non come individui, come esseri umani unici, ma come oggetti, e quindi il nostro intrinseco, autentico senso del sé viene annientato. Questa ferita originaria spezza la connessione fondamentale che forma il tessuto dell’umana esistenza: la relazione con noi stessi, con gli altri, col mondo naturale, e con un senso di significato transpersonale di cui il Divino, la Radice dell’Essere e la Realtà Fondamentale rappresentano i simboli. In questo libro, Firman e Gila applicano la teoria di relazione oggettuale, la psicologia del sé, la psicologia transpersonale e la psicosintesi, alle tematiche di ferita psicologica, guarigione e crescita, e ci mostrano come sanare queste ferite con la terapia e con un diverso stile di vita.
John Firman e Ann Gila – La ferita primaria: la visione della psicosintesi su trauma, guarigione e crescita, L’uomo edizioni 2009
Quindi è colpa dell’ostetrica\o !!
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