Dopo una lunga pausa pigra, durante la quale ho lasciato che gli scritti di altri popolassero questo blog, eccomi di nuovo con un ritorno soft, dedicato anche quest’anno, come già lo scorso, ai lettori che incontro nelle mie passeggiate lungo la spiaggia. Vi anticipo che queste foto, a differenza di quelle dello scorso anno, sono state scattate tutte con il consenso dei protagonisti. Questo perché fotografare in spiaggia è estremamente difficile, la diffidenza che si suscita è altissima e il rischio di incorrere in questioni, incomprensioni o persino diverbi è quasi certo (fotografare gente seminuda in mezzo ad altra gente seminuda senza spiegarne il motivo può indignare anche chi non è nel mirino del vostro obiettivo).
Spero che queste mie foto “rubate con consenso” vi piacciano, ve ne proporrò una al giorno per tutto il mese di agosto.
Cominciamo con un grande classico della spiaggia, un romanzo d’amore… e grazie a tutti di essere ancora qui.
Roberto Emanuelli – E allora baciami, BUR Rizzoli 2019
Sapere che sono state scattate con il loro consenso rende più simpatici i soggetti delle tue foto. Così la signora della foto mostra di avere tanta ironia a mostrare il suo libro ed il suo cuore tatuato. 🙂
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Sì, è vero. Ma sai che tutti, con una sola eccezione, hanno accettato di lasciarsi fotografare esattamente nella posizione nella quale si trovavano quando li ho “importunati”? Naturalmente con l’accortezza di non fotografare il viso, ma questa sarebbe stata comunque la regola, perciò è stato molto più divertente, e qualcuno ne ha anche approfittato per fare insieme a me alcune riflessioni sulla lettura in Italia
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Bello, sarà una bella carrellata di foto assolate e considerazioni letterarie. Ti seguirò con piacere 🙂
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Grazie Rodixidor 🙂
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Roberto è uno dei giovani scrittori che nacque come blogger (lo conobbi di persona qualche anno fa). Non è il mio genere, ma gli devo riconoscere che ha avuto una grande capacità di marketing.
È interessante invece la tua scelta, in un paese dove si scattano ogni giorno milioni di foto che vengono pubblicate in rete senza consenso alcuno dei soggetti, foto che non si sa per quale magia diventano però fastidiose quando c’è l’intenzione di diffonderle con uno scopo culturale (al centro dell’attenzione c’è il libro e non il soggetto).
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Anche io seguivo il blog di Roberto Emanuelli, era già evidente che aveva un grande talento per la scrittura, ma non ho ancora letto i suoi libri perché non sono il mio genere, come per te.
Dopo l’esperienza “rischiosa” dello scorso anno ho deciso di non fare più foto rubate sulla spiaggia. Vedi, scattare verso il mare o il panorama è normale. Ma scattare in mezzo agli ombrelloni puntando le persone no. Anche se il soggetto della foto non se ne accorge, gli altri ti vedono. Sei arrivata, ti sei inoltrata tra le sdraio ma non sei una di quel Bagno, hai puntato, inquadrato, scattato e poi, con finta nonchalance te ne vai subito. Susciti curiosità ma anche sospetto, il passo per arrivare all’indignazione è molto breve, è un attimo che qualcuno possa reagire e non voglio trovarmi in situazioni imbarazzanti. In treno è diverso, siete tutti pigiati come sardine, siete al posto che vi spetta e, soprattutto, non fotografate gente in mutande, cosa che rende tutti più suscettibili.
Quest’anno i lettori che ho trovato sono stati molto collaborativi e addirittura contenti di partecipare a un’indagine, per quanto piccola, sulle letture da spiaggia.
Infine le foto non ne hanno risentito, anzi, sono migliori perché ho potuto inquadrare da vicino e con calma i soggetti esattamente nella posizione in cui stavano già, ecco perché le ho chiamate “rubate con consenso”.
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da ciò che si legge a volte si capiscono cose, a volte…
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Dimmi cosa leggi e ti dirò chi sei?
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Anche a me piace l’idea che tu rubi foto con consenso. Questa mi piace molto
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Una piccola contraddizione: rubare con il consenso… Bentornata! 🙂
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È proprio la contraddizione che attrae 🙂 Grazie cara
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simpatica iniziativa
ho scorso la carrellata delle foto rubate col consenso: noto che tranne un caso sono tutte lettrici.
ciò è dovuto a una maggior facilità a “estorcere” il consenso alle donne o gli uomini da spiaggia proprio non leggono?
ml
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Caro Massimo, anche altri si sono fatti la stessa domanda, per la precisione nel post “La ragazza che sapeva troppo”. Il motivo che mi fa scattare più foto alle donne che agli uomini non dipende dal motivo che hai supposto tu, bensì dal fatto che in spiaggia ci sono più lettrici che lettori. Aggiungo anche qui i dati ISTAT sulla lettura in Italia:
“A dicembre 2018 ISTAT ha pubblicato i dati 2017. Quelli sulla lettura sono questi:
– il 41,0% delle persone dai 6 anni in su hanno letto nel 2017 almeno un libro per motivi non professionali (circa 23 milioni e mezzo);
– il 47,1% delle donne, contro il 34,5% dei uomini, ha letto almeno un libro nel corso dell’anno.”
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