[Premessa: qualche settimana fa, anticipai, nell’introduzione ai miei magnifici sette, che avrei disseminato i testi di citazioni. Non avevo avuto il coraggio di scrivere che questo testo in particolare, quello dedicato alla corrente, sarebbe stata una citazione così spudorata da essere quasi totalizzante. Il punto è che non ho saputo trovare parole e richiamo emotivo migliore di quello offerto dal più grande genio cinematografico esistito. Non potevo però abusare del citato ed esimermi dal rendergli giusto riconoscimento con questa breve premessa. Ah, il post, come lo fu allora la pellicola, per il contenuto violento e scurrile è da considerarsi V.M. 18].

Sergente Eelman: «Io sono il sergente maggiore Eelman, vostro Capo Istruttore. Da questo momento potete parlare soltanto quando vi sarà richiesto, e la prima e l’ultima parola che dovrà uscire dalle vostre bocche di fogne sarà “signore”! Tutto chiaro, luridissime bisce?»
Anguille: «Signorsì, signore.»
Sergente Eelman: «Ah, che cazzo, non vi sento! Rispondete come se le aveste davvero!»
Anguille: «Signorsì, signore!!»
Sergente Eelman:  «Se voi signorine finirete questo corso… e se sopravviverete all’addestramento… sarete un’arma! Sarete dispensatori di morte e pregherete per combattere! Ma fino a quel giorno… siete uno sputo! La più bassa forma di vita che ci sia nel globo! Non siete neanche fottute anguille, sarete solo pezzi informi di materia organica anfibia comunemente detta “merda”! Dato che sono un duro non mi aspetto di piacervi, ma più mi odierete più imparerete! Io sono un duro però sono giusto! Qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispettano specie insignificanti come axolotl, okapi o talpe nude! Qui vige l’eguaglianza: non conta un cazzo nessuno! I miei ordini sono di scremare tutti quelli che non hanno le palle necessarie per servire nel mio beneamato corpo! Capito bene, luridissime bisce?!»
Anguille: «Signorsì, signore.»
Sergente Eelman: «Ah, che cazzo, non vi ho sentito!»
Anguille: «Signorsì, signore!!»
Sergente Eelman: «Bene, fottutissime anguille. Iniziamo. Oggi avrete tra le branchie il primo cazzo di giocattolo. Questo sputa corrente fa rizzare l’uccello ai morti, ti fa sputare gli occhi fuori dalle orbite a dieci metri di distanza, ma soprattutto vi para il culo ogni volta che vi trovate di fronte una merda pronta a impallinarvi al primo cazzo di tiramento. È chiaro?!?»
Anguille: «Signorsì, signore.»
Sergente Eelman: «Che cazzo, non vi ho sentito!»
Anguille: «Signorsì, signore!!»
Sergente Eelman: «Questo, se non avete capito, è l’antipasto ogni volta che incontrerete un lurido stronzo, comunista, checca e pompinaro di fronte a voi! Capito bene, vermi d’acqua?»
Anguille: «Signorsì, signore.»
Sergente Eelman: «Non vi ho sentito!!!»
Anguille: «Signorsì, signore!!»
Sergente Eelman: «…»
Anguille: «…»
Sergente Eelman: «Stanotte… vi porterete a letto la vostra arma, e darete al vostro fucile un nome di anguilla femmina, perché sarà quello l’unico buco che voialtri rimedierete qui dentro! I bei tempi dei ditalini alle vostre Mary-Jane-Fica-Rotta con le loro belle pinne rosa sono finiti! Siete sposati a quel coso fatto di ferro e corrente, e rimarrete fedeli soltanto a lui!»
Anguille: «…»
Sergente Eelman: «Non avete niente da dire, luride bisce?!?»
Anguille: «No, signore!»
Sergente Eelman: «Male. Se io vi chiedo di dire qualcosa, ve lo sto ordinando! Voi dovete tirare fuori dalle vostre luride bocche qualcosa. Tu, anguilla Joker, sai qual è il nostro motto?»
Anguilla Joker: «Un giorno senza corrente è come un giorno senza sole, signore!»
Sergente Eelman: «Bene lurido verme d’acqua. Conosci le parole giuste… conosci le parole giuste. È chiaro per tutti?!?»
Anguille: «Signorsì, signore.»
Sergente Eelman: «Non vi ho sentito!!!»
Anguille: «Signorsì, signore!!»
(continua…)

Nota alla lettura (nella quale lo scrivente si limiterà al riferimento scientifico e volutamente si esenterà dall’esprimere, al meglio delle sue possibilità, giudizi di valore, interpretazioni o paragoni legati ad un sempre-in-agguato “sguardo antropomorfo”):
il botanico Alexander von Humboldt, agli inizi del 1800, risalendo il corso dell’Orinco si imbatté per la prima volta nelle anguille elettriche, pesci elettrofori notturni di lunghezza fino a due metri e mezzo in grado di emettere scariche elettriche di circa 600 volt. Von Humboldt descrisse lotte tra anguille e cavalli che, per le scariche ricevute, portarono alla morte di alcuni di questi. Dato che questo è il post conclusivo della serie mi permetto di creare un piccolo precedente (che, appunto, non avrà seguito) con un’ulteriore informativa tecnica. I cosiddetti “dissuasori elettrici” o taser sono dispositivi a basso amperaggio che producono scariche elettriche ad alto voltaggio, dell’ordine di grandezza dei 50.000 volt. Sono stati inseriti dall’ONU, nel 2007, tra gli strumenti di tortura. In Italia è in corso la loro sperimentazione nelle forze di polizia.


“7 unità di misura” : testi di Ammennicolidipensiero
Illustrazioni di Davide Lorenzon CRT2
Progetto I magnifici 7