“Sister Rosetta Tharpe era tutto tranne che ordinaria e insignificante. Era una grande, bella donna, e divina, per non dire sublime e splendida. Era una potente forza della natura” – Bob Dylan

E se fosse stata una donna a inventare il rock’n’roll? In principio erano il gospel, il blues e il jazz. Poi il grande calore emanato da questa donna li ha fusi insieme, e il risultato è stata una musica nuova, ancora senza nome, che lei portava in giro e che incideva, una musica che ha ispirato quelli che sono poi stati considerati i padri del rock’n’roll: Elvis Presley, Chuck Berry, Little Richard, Jerry Lee Lewis.

“Chuck Berry ha preso in prestito il suo stile chitarristico e Little Richard ha detto che è lei la responsabile della sua carriera. Elvis Presley la citava fra le sue influenze, e perfino Jimi Hendrix una volta ha detto che voleva solo suonare come Rosetta”, parola di George Brant, autore del musical “Marie and Rosetta

Nata nel 1915 in una piantagione di cotone in Arkansas, i suoi genitori erano raccoglitori di cotone ma erano anche entrambi molto dotati musicalmente. Alla fine del 1920 si trasferirono a Chicago dove tennero concerti gospel, blues e jazz. Già allora Little Rosetta era conosciuta, cantava e suonava la chitarra sin dall’età di quattro anni. Nel 1921 la madre si separò dal marito per cominciare a viaggiare insieme alla Church of God in Christ portando il messaggio evangelico in giro per gli Stati Uniti con canto e mandolino, accompagnata sempre da Rosetta.

“Ricordo che mia madre mi teneva sulla ginocchia mentre suonava l’organo in chiesa. Io tenevo il tempo di “Nearer my god to thee” con un dito e lei mi accompagnava con la mano sinistra. Sentivo gli angeli cantare!”.

Un talento eccezionale il suo, talmente evidente che è già una celebrità all’interno del mondo religioso. Nel 1934, a diciannove anni, si sposa ma quattro anni dopo abbandona il marito che descriverà sempre come un tiranno. Risale proprio al 1938 la sua prima incisione, scandalizzando i suoi fan religiosi ma guadagnandosi una folta schiera di ammiratori laici. Nella sua biografia intitolata Shout, sister, shout! scritta da Gayle Wald si legge: “Rosetta decise di uscire dalla strada che era stata tracciata per lei dal matrimonio, dalla chiesa, e dalle convenzioni sociali. Prese la drastica decisione di lasciare la chiesa per una carriera laica.”

Nel 1944 Rosetta incise Strange things happening every day, che nel dibattito non ancora risolto su quale sia stato il primo brano rock’n’roll – forse Rocket 88 inciso da Ike Turner nel 1951? O magari Crazy man crazy di Bill Haley del 1953? – contribuisce ad accendere gli spiriti e a creare dubbi.

Resta il fatto che tra tutti gli artisti trascurati dalla Rock and Roll Hall of Fame, fondata nel 1986, nessuno è stato così trascurato come Sorella Rosetta Tharpe, la cui ammissione nella categoria Early Influences è stata registrata solamente quest’anno, nel 2018, con un imperdonabile ritardo di 32 anni.

«Una bizzarra donna nera dell’Arkansas che ha suonato la chitarra elettrica come nessun’altro prima di lei, ha elogiato sia Dio che i piaceri profani e ha rotto la linea dei colori andando in tour con cantanti bianchi, è stata la prima superstar del gospel e sicuramente ha fatto rock’n’roll.» (Will Hermes su Rolling Stone)

Nel 1946, a trentun anni, Rosetta conosce Marie Knight, un’altra cantante gospel di colore, con la quale inizia un sodalizio artistico ed esistenziale. Rosetta le propone di andare in tour insieme e le due iniziano a girare l’America. E allora via, lungo la strada, proprio negli anni in cui anche Jack Kerouac è on the road con l’amico Neal Cassady: due donne libere in pieni anni quaranta con i loro strumenti e la loro musica. Tra loro c’era più che un rapporto di lavoro, Rosetta e Marie erano legate anche da una relazione sentimentale, che durò fino al 1951.

Il momento più alto della carriera di Rosetta Tharpe viene riconosciuto nella performance del 7 maggio 1964 in una stazione in disuso fuori Manchester, la Wilbraham Road Rail Station di Chorltonville, in occasione del Folk, Blues and Gospel Caravan Tour (fortunatamente ripresa da un’emittente locale, la Granada TV). Questa è l’esibizione che fa dire a Bob Dylan: “Sono sicuro che ci sono un sacco di ragazzi inglesi che hanno preso in mano una chitarra elettrica dopo averla vista”.

Questo è proprio il video di quell’esibizione, Rosetta qui ha 49 anni e canta dal vivo due canzoni Didn’t it rain e poi Trouble in mind.

Sister Rosetta Tharpe morì a soli 58 anni nel 1973. Negli ultimi anni prima di morire la sua salute era stata disastrosa, venne colpita da un ictus nei primi settanta e dovette ridurre il numero di esibizioni in pubblico. Successivamente le fu amputata una gamba causa complicazioni col diabete. Morì alla vigilia di una sessione di registrazione programmata da tempo e fu sepolta nel cimitero di Northwood a Philadelphia.