Il_cerchio_copertinaNel febbraio scorso una sfida lanciata da Cartaresistente (blog successivamente chiuso il 3 settembre 2017) aveva stimolato il mio istinto di competizione. Si trattava di scoprire con quali caratteri sconosciuti di una nazione misteriosa fosse scritta l’insegna di un negozio. Incredibilmente ho indovinato! La foto era stata scattata in Armenia e l’insegna era quella di un caffè, perciò mi ero meritata il premio in palio. Infatti qualche tempo dopo i Cartaresistenti mi hanno spedito il libro “Il cerchio”, scritto nel 2013 da Dave Eggers, scrittore bostoniano del 1970, edito in Italia da Mondadori nel 2014. Riceverlo e leggerlo è stato un tutt’uno. Anche perché questo libro tiene incollati alla storia sin dalle prime pagine e trasporta dentro agli intrecci alla supersonica velocità di un’ottima connessione internet. Ed è proprio di questo che il libro parla: internet, la rete delle reti, l’interconnessione globale tra reti informatiche, il principale mezzo di comunicazione di massa, la rivoluzione tecnologica, la rivoluzione socio-culturale… la Rete.

Il linguaggio del libro è quello chiaro e semplice delle conversazioni tra adulti che si trattano con cortesia ma senza tempo da perdere, le frasi sono dirette, le immagini ad alta definizione. Tanto che alcune le ho ancora davanti agli occhi: l’ufficio dove Mae, la giovane protagonista, inizia a lavorare presso la prestigiosa azienda chiamata il Cerchio; il parco che circonda il Cerchio, i sotterranei del Cerchio riservati a pochi eletti, la baia vicino a San Francisco dove Mae ama andare in canoa, la casa galleggiante dove beve un bicchiere di vino, la faccia del suo ex fidanzato, la villetta dei suoi genitori piccolo borghesi, i rapporti sessuali clandestini con un misterioso ragazzo…

Si tratta di un libro di fantascienza sotto mentite spoglie. Infatti mi è piaciuto. L’autore non si addentra in ipotetici nuovi sviluppi tecnologici della rete, come per esempio la capacità di predire il futuro (come nel film Minority report), oppure macchine in grado di simulare una realtà parallela (come in Matrix). A Dave Eggers interessa di più fantasticare sull’uso che si potrebbe fare delle potenzialità della Rete come già ora la conosciamo. George Orwell, con il celebre 1984, aveva immaginato una “società altamente indesiderabile o spaventosa”, non un’utopia quindi bensì una distopia, Eggers qui compie la stessa operazione ma forse in un modo più raffinato. Non ci è subito chiaro se la direzione presa da quelli del Cerchio sia sbagliata, in fondo si tratta di salvare i bambini dai rapimenti dotandoli di un chip; avere un unico account e una sola password per tutte le nostre operazioni in rete è una comodità; essere monitorati fisicamente eviterà che una malattia appena all’inizio passi inosservata e si trasformi in un mostro; la nostra sicurezza, salute e felicità possono essere tutelati grazie alla trasparenza. Un uomo politico che non abbia nulla da nascondere non avrà motivi per rifiutare di essere ripreso ventiquattr’ore su ventiquattro; la democrazia stessa sarà a portata di ciascuna mano, di ogni singola persona, voterà tramite la rete, il suo account si sbloccherà solo quando avrà votato perché la democrazia vuole tutti. Chi potrebbe non desiderare un suffragio veramente universale, la trasparenza, basta menzogne, verità sempre, sicurezza e salute per sé e per i propri cari? A Mae toccherà riflettere su questi temi, dovrà prendere decisioni importanti, coinvolta nonostante tutto in un gioco molto più grande di lei.

Questo libro ha suscitato un grande dibattito negli Stati Uniti lo scorso anno e viene già considerato un cult, tanto che Tom Hanks ha deciso di produrre e interpretare un film tratto da questo romanzo con l’ambiziosa intenzione di farlo uscire nelle sale entro il 2015…

Dave, EggersIl Cerchio, Mondadori 2014 (prima pubblicazione 2013)