CollinaFarfalle_copUn’amica mi regala un libro di cui non ho mai sentito parlare, non conosco nemmeno la sua autrice. Si tratta di “La collina delle farfalle” di Barbara Kingsolver. Lei si rivela essere una scrittrice statunitense laureata in biologia che ha scritto questo romanzo all’età di 56 anni e che, dicono le note biografiche, “vive con la famiglia in una fattoria a sud degli Appalachi”, vale a dire nel profondo sud degli Stati Uniti, proprio dove si svolge l’azione del libro. A questo punto sento risvegliarsi in me tutti i più triti pregiudizi: sulle scrittrici che mettono le farfalle nei loro romanzi, sulla vita in campagna con famigliola felice e collina sullo sfondo, sulla provincia americana e il sud nostalgicamente secessionista… l’istinto di buttare via il libro prima di averlo letto diventa difficile da trattenere. Ma c’è un elemento che mi frena: ho stima della mia amica, quella che ha scelto il libro per me. Perciò metto da parte tutti i cliché e inizio la lettura. Sbuffo su un incipit che mi sembra inconcludente, ma avendo supposto che le farfalle sarebbero state presenti unicamente in forma evocativa a simboleggiare stancamente leggiadria, bellezza e fragilità, quando me le ritrovo davanti, lì, sulla pagina in tutta la loro consistenza di insetti, resto basita. Il libro parla proprio di farfalle, della specie Monarca. Tutto il libro parla di loro che, disorientate a causa della devastazione che l’uomo sta compiendo nell’ecosistema terreste, sbagliano strada durante la migrazione dal Messico al Canada e si ritrovano sulla famosa collina del titolo. L’autrice ha evidentemente le competenze per parlare di insetti, vista la sua formazione di biologa, ma questo non significa che non sappia fare bene anche il suo mestiere di scrittrice. Nel libro riesce a toccare in modo magistrale alcuni temi complessi, quali per esempio la convivenza tra la ricerca scientifica e la Bibbia, la convivenza tra marito e moglie, la convivenza tra ignoranza e conoscenza. La protagonista del romanzo è una figlia della “bible belt”, cioè quella zona degli Stati Uniti dove la religione è una forza sociale, politica ed economica e la Bibbia è praticamente un testo scientifico. Dellarobia ha 28 anni, già due figli e una suocera che la giudica “fallata”. Non sa niente di niente, conosce solo il suo mondo piccolo e chiuso ma, effettivamente, ha una anomalia: non riesce a trattenere, mistificare, domare la propria irrequietudine. Le farfalle porteranno nella sua vita non soltanto visioni mistiche ma anche rivelazioni razionali e la possibilità di conoscere, finalmente, almeno se stessa.

Barbara Kingsolver si concentra spesso su temi come la biodiversità e l’interazione tra gli esseri umani e le loro comunità e ambienti. Ha ricevuto numerosi premi ed è stata nominata per il premio Pulitzer. Nel 2000 ha istituito il Premio Kingsolver Bellwether a supporto della “letteratura di cambiamento sociale”.

Barbara, Kingsolver – La collina delle farfalle, Neri Pozza 2013 (prima pubblicazione 2012)