Cosa aspettavano quei due a farla finita con il loro matrimonio? Che fosse finita. O che almeno qualcosa li avvertisse. Ma il problema è che erano sordi a qualunque avvertimento. Inerti e pesanti per ogni movimento. Restavano immobili in quella paralisi indotta senza riuscire a trovare soluzioni concrete. Simbolicamente ci avevano provato, diverse volte, con offese, lividi, tradimenti, indifferenza. Raccogliere però il vero significato di questi fatti no, troppo faticoso. I pensieri ovattati dall’ignavia, le percezioni ottuse dal ritrarsi, non se ne sono accorti, padre e madre di due figli, che i loro figli soffrivano. Ce ne siamo accorti persino noi, qui lontani e inutili, ma loro no. Il finale è immeritato ma quasi matematico, proprio quando quasi quasi ci facevano anche simpatia, quei due deficienti.
Amy Michael, Homes – Musica per un incendio, Feltrinelli 2011 (prima pubblicazione 1999).
Assai comoda l’ignavia. I cambiamenti costano fatica, anche quando tutto ti urla che è ora. Credo che molti vivano così.
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Sì, è vero. Questo libro racconta in modo cupo e duro come tutto questo ricada sui figli.
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Mi hai incuriosita. Sono curiosa soprattutto di sapere come venga descritto nel libro lo “sfilacciamento” dei rapporti: è difficile farlo senza retorica o senza cadere nel macchiettismo. Inoltre – mea maxima culpa – non ho mai letto nulla dell’autrice. Segno tra gli appunti 🙂
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Infatti niente macchiette in questo libro che, secondo me, vira più al minimalismo. Quanto allo “sfilacciamento” ti dico solo che i due danno anche fuoco alla loro casa. E non per sbaglio.
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